L’uomo dei corvi – Grazia Maria Francese

 
Non bisogna lasciarsi trarre in inganno dalla copertina di questo libro: titolo e immagine richiamano alla mente un fantasy ma ci troviamo di fronte a un signor romanzo storico scaturito da una profonda passione e studio per il mondo longobardo.
Carlo Magno
Grazia Maria Francese, medico innamorato della cultura giapponese e dell’alto medioevo italico, con L’uomo dei corvi ci porta alla fine dell’VIII secolo, quando il popolo longobardo deve fare i conti con la perdita della propria indipendenza a causa dei Franchi.
La vicenda narrata nel romanzo si svolge una decina di anni dopo la ribellione contro Carlo Magno del 774, capeggiata dal duca Rothgaudo di Foroiuli e finita in una disfatta per i signori longobardi. Molti guerrieri, infatti, vengono in quel frangente catturati e ridotti a una condizione di prigionia e lavori forzati. Tra questi si trova anche Arechi, fratello del famoso Paolo Diacono autore della Historia Langobardorum, e per la cui liberazione il religioso si adopererà per molti anni.
Alla vicenda di questi due personaggi storici, l’autrice affianca la figura di fantasia di Adelwin, figlio di Arechi. È attraverso il racconto in prima persona di questo ragazzino che il lettore assiste alle fasi della nascita della succitata opera e viene a conoscenza di alcune tra le saghe longobarde più belle e interessanti.
Paolo Diacono
Paolo Diacono è in quegli anni incaricato da Carlo Magno di redigere una sorta di compendio che raccolga tutta la storia e le leggende, fino a quel momento tramandate solo oralmente, del popolo da lui assoggettato. Il monaco si dedica quindi con passione alla stesura del testo, non riuscendo tuttavia a svincolarsi delle sovrastrutture religiose – come dalla sua condizione di devoto cortigiano nel nuovo regno carolingio – che lo portano talvolta a voler interpretare e “addomesticare” gli avvenimenti più che riportarli fedelmente come da tradizione longobarda. Per tale ragione Maria Grazia Francese ipotizza la stesura di una Historia Segreta, un trattato parallelo al primo nel quale il religioso racconti invece la fierezza del popolo di cui sente ancora nel cuore le radici.
Historia Longobardorum
Su tutti i personaggi del romanzo naturalmente giganteggia la figura di Hrefna, l’uomo dei corvi. Questo novello Odino (anch’egli si accompagna con due merli, anche se solo intagliati nello schienale della sedia, ed è maestro nella poesia e nel racconto) è un kennaman, un custode della memoria e delle storie tramandate oralmente dal popolo longobardo. E come il giovane Adelwin, anche il lettore rimane via via incantato dal racconto delle vicende di Romhilda, di Grimohald o dalla saga di Lopichis. Il figlio di Arechi non potrà che trovare se stesso nella rievocazione degli antichi fasti e dell’orgoglio della sua gente, sfuggendo al destino che lo zio Paolo Diacono sembrava aver già tracciato per lui.
L’uomo dei corvi è indubbiamente un romanzo ben documentato, che non lascia spazio a indulgenze o romanticismi. L’autrice ama fare uso di termini estrapolati dalle croniche del tempo, ma lo stile rimane sempre chiaro come la vividezza dei personaggi che emergono dalla storia. Una lettura piacevole, dunque, adatta a quanti vogliono farsi trasportare con competenza nelle atmosfere dei tempi passati e imparare qualcosa di nuovo.
 
Titolo: L’uomo dei corvi
Autore: Grazia Maria Francese
Editore: Edizioni Esordienti E-book
Pag. 194

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